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ID
54
IMMAGINE
TITOLO
Ford iosis
CORPO DEL MESSAGGIO
Con il mercato che tende a snobbare le berline più classiche, le Case stanno correndo ai ripari, cancellando dai loro piani futuri la tradizionale forma a tre volumi. Al loro posto spuntano come funghi le crossover che strizzano l’occhio alle monovolume e alle fuoristrada e, sempre più spesso, anche mezze coupé a cinque porte dalla linea seducente. Questa è la strada scelta dalla Ford, come dimostra il prototipo Iosis, vedette dello stand dell’Ovale a Francoforte. ASSAGGIO DI MONDEO I vertici della Casa annunciano fieri che la Iosis "è molto più di un semplice prototipo da Salone. Lancia un messaggio su come sarà definito il futuro design di Ford Europa". Facendola breve, ciò vuol dire che anticipa le linee della Mondeo prossima ventura, anche se bisogna sempre ricordare che, in questi casi, per avere l’anticipazione netta occorre sottrarre la tara degli effetti speciali da fiera. LEGAME DI SANGUE Il cambiamento di rotta è di quelli drastici. La Iosis (che, alla faccia della modestia, è l’alchimia che trasforma il metallo base in oro) ha un’aria atletica e muscolosa che ha ben poco a che vedere con l’impostazione sobria e distinta dell’attuale Mondeo. Una certa continuità si ha invece con il prototipo Sav esposto a marzo a Ginevra. Molti sono i particolari che tradiscono il legame tra le due concept, come i passaruota carnosi e disegnati con il compasso, da cui prendono le mosse fiancate scavate. VOLTO NUOVO Parentela con la Sav a parte, la Iosis ha una spiccata personalità, che le deriva soprattutto dall’inedita mascherina trapezoidale e da un cofano motore molto prominente. A metterlo in risalto provvedono i parafanghi spallatissimi, sotto i quali trovano asilo cerchi da 20". Completano il frontale tre enormi prese d’aria inferiori, con le due esterne grintosamente bordate in alluminio. La cornicetta metallica fa da ritornello anche in coda, attorno ai terminali di scarico, in mezzo ai quali spunta l’estrattore per l’aria che passa sotto il pianale. Tutta la coda è comunque suggestiva e massiccia, da sportiva doc. SI SCHIUDE La vista laterale mostra un padiglione che scivola svelto verso il posteriore ed è difficile trattenere lo stupore davanti al meccanismo di apertura delle porte che si schiudono come i petali di un fiore. Un complesso meccanismo consente alle portiere in fibra di carbonio di aprirsi e sollevarsi nello stesso tempo, per agevolare al massimo l’accesso all’abitacolo. Nessuna traccia invece degli specchietti laterali, sostituiti da piccole telecamere che inviano le immagini al display utilizzato anche dal navigatore satellitare. TOP GUN Lo schermo troneggia nel mezzo di una consolle sospesa, davanti alla quale svetta la leva del cambio sequenziale. Nel pomello, celato sotto uno sportellino, si trova il pulsante d’avviamento. Una soluzione degna di un aereo caccia militare, cui s’ispira anche il disegno delle bocchette dell’aria. Di grande effetto è pure il volante, la cui corona è sagomatissima per favorire l’impugnatura e dietro la quale fa capolino una strumentazione mista, in parte analogica e in parte digitale. PER QUATTRO Nell’abitacolo, interamente rivestito di pelle arancione, alluminio e gomma, trovano spazio quattro poltrone singole. A separarle c’è un mobiletto dove possono essere inserite schede di memoria. Queste potrebbero in futuro svolgere il ruolo di chiave personale, con già inserite le preferenze personali relative al posto di guida, ai settaggi del navigatore e dello stereo e potrebbero anche consentire un trasferimento di dati e informazioni tra il computer di casa e l’elettronica della Iosis. Una tecnologia che a oggi pare solo futuribile ma che potrebbe trovare applicazioni nella produzione di serie in tempi anche brevi.
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